Sono così piccole/i da non raggiungere in altezza l’anca di predatori/predatrici che vanno a comprarle/i nei bordelli, e poi le/li usano, e prima trattano il prezzo parlando quasi sempre lingue occidentali, e 80.000 volte all’anno in media la lingua è l’italiano.
Sono così sottili che, se non fossero coperte/i di stracci succinti e colorati, indosserebbero le taglie più piccole degli abitini per bimbi occidentali. Le/Li violentano, tra gli altri, certe/i italiani che a casa sembrano gente qualunque, gente a posto. Che mai e poi mai potreste riconoscere dal modo di fare, dalla morfologia.
Figli, Figlie, mariti, mogli, madri, padri, lavoratori, lavoratrici. E poi un aereo. E poi in vacanza al Sud del mondo. E poi diventano il demonio. Italiani/e, tra quelli/e che ”consumano” di più a Santo Domingo, in Colombia, in Brasile. Italiani/e, i primi in Kenya.
Attivissimi, nell’olocausto che travolge 15.000 creature, il 30 per cento di tutte le bambine che vivono tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani. Piccole schiave del sesso per turisti/e. In vendita a orario continuato, per mano, talvolta, dai loro genitori. In genere hanno tra i 10 e i 12 anni. Ma possono averne anche 9, anche 7, anche 5, a volte, per gli esigenti, anche 2 o 3 anni. Minuscoli bottini per turisti/e. Burattini di carne da manipolare a piacimento. Foto e filmati da portare a casa come souvenir.
Costa quanto una buona cena o un’escursione. Puoi fare anche un pacchetto all inclusive: alloggio, vitto, viaggio, drink, preservativi e ragazzi/e per un tot. Puoi cercare nei forum in Rete le occasioni, ci sono i siti apposta. Puoi scegliere tra ”20 mixt age prostitutes”, dalla prima infanzia in su. Puoi avere anche vergini, mille euro in più. E poi torni da mamma, dai figli, dalla moglie/dal marito in ufficio. E poi bentornato, bentornata. E quello che è successo chi lo sa?
L’allarme è dell’Ecpat, l’organizzazione che in oltre 90 Paesi del mondo lotta da sempre contro lo sfruttamento sessuale dei bambini: sono sempre di più i vacanzieri che vanno a caccia di cuccioli umani nei Paesi dove, per non morire di fame, si accetta ogni tortura. Sempre più giovani, tra i 20 e i 40 anni. Sempre più depravati per scelta, e non per malattia. Solo il 5 per cento di loro, infatti, sono pedofili/e. Altri/e, informa l’Ecpat, lo fanno per provare un’emozione nuova, in modo occasionale (60%), oppure abituale (35%).
Fonte: Il fatto quotidiano.
Chiediamo al Governo Italiano, in accordo alle autorità dei Paesi che subiscono questa vergogna, di punire severamente chi sfrutta questa prostituzione "forzata" dalle condizioni economiche di estrema povertà. Fermiamoli agli aeroporti, alle biglietterie, dovunque, ma FERMIAMOLI.
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