AL GOVERNATORE DELLA REGIONE PUGLIA MICHELE EMILIANO
ALL'ASSESSORE REGIONALE CON DELEGA ALLA FORMAZIONE E LAVORO SEBASTIANO LEO
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE
STEFANO MINERVA
AL SINDACO DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI, ANTONIO DECARO
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA BARLETTA-ANDRIA-TRANI, BERNARDO LODISPOTO
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI, RICCARDO ROSSI
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA, NICOLA GATTA
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TARANTO, GIOVANNI GUGLIOTTI
A TUTTI GLI UFFICI SCOLASTICI PROVINCIALI E UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
PETIZIONE A FAVORE DI UNA SCUOLA "SANA"
Siamo genitori, insegnanti, rappresentanti del mondo civile e riteniamo sia utile e doveroso in questo momento esprimere le nostre considerazioni all’attenzione di tutti i membri del nostro consiglio provinciale in merito al futuro della scuola, della quale ci riteniamo parte integrante.
Crediamo fermamente che al mondo della scuola si continui a non rivolgere la dovuta attenzione, considerando il ruolo di enorme importanza che quest’ultima è chiamata a svolgere per un presente ed un futuro degni di un Paese civile.
Cosa ci aspettiamo dalla scuola? Quale scuola e, di conseguenza, quale società vogliamo costruire per il domani?
Noi genitori, educatori, siamo stanchi di subire protocolli che in nessun modo tengono conto del reale BENESSERE psicofisico dei nostri ragazzi. Non si può pensare che la salute in senso ampio sia subordinata esclusivamente alla presenza o meno di un virus, nè tantomeno che nel tentativo di proteggere da quest'ultimo si possano adottare metodi che vadano a minare l'equilibrio mentale stesso.
Non si possono ignorare le ormai decennali evidenze pedagogiche che attestano come l’apprendimento sia direttamente proporzionale al benessere, all’armonia, alla serenità e all'equilibrio dell’ambiente circostante. È assurdo pensare che lo studente possa trarre beneficio da una scuola che sempre più assume le sembianze di un luogo detentivo, non di crescita e dove le emozioni, le relazioni e ogni stimolo umano sono negate.
Già tante erano le lacune di questo vecchio sistema. Non resteremo inermi oggi davanti ad un ulteriore passo verso la sconfitta totale, al baratro del buon senso.
Sentiamo il presente sgretolarsi sotto i nostri piedi e crediamo sia arrivato il momento di invertire la rotta!
Cogliamo dunque questa occasione per applicare interventi costruttivi, ad esempio ridurre il numero di studenti per classe, rivedere la sedentarietà delle lezioni approfittando delle aree verdi e degli spazi pubblici disponibili e spesso poco utilizzati. Rinnoviamo gli stantii metodi del ‘900 che ancora caratterizzano le nostre scuole, modelli che contrastano con la dinamicità delle nuove generazioni.
Non riteniamo sia possibile attuare il distanziamento fisico tra bambini e ragazzi: evitare assembramenti, abbracci, contatti, dialoghi, vorrebbe dire negare i meccanismi sociologici grazie ai quali si sviluppa la loro IDENTITÀ, la loro VITA SOCIALE, significherebbe deviare non solo la natura dell’essere umano (animale sociale per definizione), ma anche il ruolo primario che da sempre la scuola è stata chiamata a svolgere: luogo di scambio e di confronto. Non c’è crescita senza socializzazione. Creare un precedente di questo tipo è altamente rischioso, soprattutto in soggetti sensibili e indifesi come i bambini.
Non crediamo che questo sia attuabile nemmeno per un periodo di tempo limitato.
Questa è una problematica da valutare accuratamente considerando che, dalle ultime dichiarazioni dell’OMS, la trasmissione del virus da parte di persone asintomatiche risulta estremamente rara (rimandiamo in calce link relativo).
Il rischio 0 non esiste e il rapporto adulto-bambino si crea attraverso la gestualità, che necessariamente comporta un contatto fisico.
A scuola TUTTO è condivisione e vicinanza.
“Non vivere per non rischiare” sta diventando il mantra di un modus vivendi basato sulla PAURA.
PAURA del contagio
PAURA del contatto
PAURA del respiro
PAURA della vicinanza.
In sostanza PAURA DI VIVERE.
Cosa stiamo trasmettendo in questo modo ai nostri bambini e ragazzi? Stiamo davvero tutelando i loro interessi e salvaguardando il loro benessere? Impossibile anche solo pensare che tutto questo non porterà a degli inevitabili traumi che modificheranno in negativo e irreversibilmente il comportamento e il modo di vivere del bambino presente e dell’adulto di domani.
Noi non accetteremo che i nostri bambini e i nostri ragazzi spendano tutto il tempo-scuola lontani dagli altri, divisi da uno schermo di plexiglass, con una mascherina sulla faccia o una visiera.
Non vogliamo che conservino questo doloroso ricordo della loro infanzia o adolescenza.
Riteniamo doverosa una seria riflessione sulla proposta di utilizzo dei dispositivi di protezione personale come le mascherine, poiché numerosi studi dimostrano che non solo non contengono la diffusione di un qualsiasi virus, ma che i danni relativi all' uso improprio, superano di gran lunga i benefici. Opinioni critiche a riguardo sono presenti anche sul Sito del Ministero della Salute e dell'OMS.
Trascorrere diverse ORE con la mascherina davanti al naso e alla bocca può comportare danni gravissimi, dal punto di vista FISICO, EMOTIVO, SOCIALE e PSICOLOGICO. Questa pratica può infatti provocare diversi effetti collaterali quali la ridotta ossigenazione, che, in caso di mascherina indossata per diverse ore, diminuisce anche del 20%, con conseguente aumento di anidride carbonica nel sangue, potenziale causa di aritmie, collassi, ischemie e altri danni per la salute.
Riguardo a questo rimandiamo in calce numerosi link di fonti ufficiali che ne attestano la dannosità.
Vogliamo porre una riflessione anche sulla “Didattica A Distanza” (di seguito denominata DAD), soluzione improvvisata in un momento d'emergenza che si è dimostrata nel tempo inutile, dannosa, controproducente e inapplicabile in maniera efficace.
È evidente inoltre l'incidenza negativa della DAD sulla salute fisica e psichica dei bambini e dei ragazzi a causa dell'utilizzo del PC per parecchie ore al giorno, unitamente all'isolamento sociale. Gli esperti ci allertano sullo spettro della cosiddetta “demenza digitale”, da diversi anni infatti si parla dei problemi di attenzione e di iperattività attribuibili alla sovraesposizione allo schermo e alla sedentarietà!
NON È QUESTA LA SCUOLA, NÉ LA SOCIETÀ CHE VOGLIAMO!
Noi chiediamo che la scuola da questo momento metta in atto un vero e proprio cambiamento.
Occorre creare classi poco affollate e dinamiche, spostare all'aria aperta tutte le lezioni e laboratori di apprendimento possibili.
Bisogna ripensare agli edifici.
Le nostre scuole spesso hanno aule inutilizzate che possono essere riabilitate e riusate, dispongono di giardini o spazi all’aperto che possono e devono essere resi agibili!
I fondi destinati alla scuola possono essere investiti per rimodularne gli spazi, non solo per investire nella tecnologia.
Si deve poter usufruire dei musei, dei luoghi d’arte, delle gallerie, delle biblioteche, dei giardini, dei castelli come palcoscenico per le lezioni, bisogna allargare lo sguardo verso un apprendimento VERAMENTE utile e costruttivo. L’ambiente esterno è ricco di stimoli per apprendere e il nostro Salento, la nostra Regione, non ci fanno mancare nulla di tutto questo. Abbiamo un patrimonio storico e artistico/culturale invidiabile da chiunque. Abbiamo ampi paesaggi, di ogni specie e di una varietà incredibile, ricchi di biodiversità, inesistenti in altri Paesi. Abbiamo clima mite nella quasi totalità dell’anno solare, abbiamo davvero tutti gli strumenti per seguire con successo il modello di tutti i Paesi che da anni hanno avuto il coraggio di cambiare il sistema scolastico.
Vogliamo inoltre affrontare il gravissimo problema dei bambini con bisogni educativi speciali, con un piano educativo individualizzato che la DAD sembra aver completamente dimenticato e che sono stati i più penalizzati da questa forma di didattica.
Può darsi che sia stata utile a mantenere un minimo contatto in questi mesi, ma non è sufficiente, perché questa modalità di relazione NON È REALE e non può essere assimilata alla normalità.
È fondamentale essere consapevoli che le scelte che si faranno incideranno in maniera significativa sulle generazioni che verranno. Questo comporta necessariamente una seria riflessione sul futuro della scuola.
Quello di cui abbiamo bisogno oggi è di essere ascoltati, come genitori, come insegnanti, come membri della società che stiamo costruendo insieme.
Saremo noi il supporto per pensare in maniera coraggiosa al futuro della scuola: una scuola che trasmetta valori umani, conoscenze, rispetto per la natura. Una scuola che investa sul territorio e sulle nuove generazioni, affinché cresca con il coraggio di affrontare le sfide del futuro in un'ottica umana e comunitaria.
Proprio in questi giorni, assistiamo all'esempio virtuoso nella nostra Regione del sindaco della città di Bitonto, che si è schierato dalla parte dei bambini, mettendo a disposizione il teatro e i parchi comunali per lo svolgimento delle lezioni.
LA SCUOLA PUÒ RIPARTIRE SOLO DA QUESTO.
Chiediamo come insegnanti, come genitori, come costruttori del mondo di domani, di poter continuare a donare speranza e coraggio ai nostri ragazzi, perché questo è l'unico modo in cui riusciamo a guardare al futuro.
Marika Greco, in rappresentanza di “Overcultura – genitori e insegnanti del Salento” overcultura@pec.it
LECCE, 5 giugno, 2020
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4501
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32289214/
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=85658
https://www.portalecce.it/index.php/chiesa-in-uscita-diocesi-di-lecce/ospedale-da-campo/5648-i-pediatri-riaprite-le-scuole-i-nostri-bambini-rischiano-crisi-educativa-e-psicologica
https://www.uppa.it/educazione/scuola/riapertura-delle-scuole-cosa-dicono-gli-studi/
https://www.edizionilameridiana.it/scuole-all-aperto-soddisfare-il-bisogno-di-natura-dei-bambini/?fbclid=IwAR1_RIrnnO0BXG0K3K4CoHTnPAA7vl-QkBDMBZMlDDOnoEzdak3BI1yX0Hg
https://www.cnbc.com/2020/06/08/asymptomatic-coronavirus-patients-arent-spreading-new-infections-who-says.html
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