OPPOSIZIONE A:
• vendita del terreno per l’edificazione di un “laboratorio di bio-sicurezza (BSL3) ossia una struttura di in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo in condizioni di massima sicurezza e contenimento biologico” in luogo urbano residenziale, commerciale e di servizi all’interno del rione Torraccia a Pesaro (Via Furiassi angolo Via Grande Torino)
• realizzazione di stalle contumaciali per stabulazione di grandi e piccoli animali
I sottoscrittori di questa petizione non si oppongono agli istituti zooprofilattici per principio, né al progresso ed alla scienza se questi si appoggiano su principi condivisibili di miglioramento della vita delle persone e non offrono opportunità di business o di interessi geopolitici.
I sottoscrittori di questa petizione sono seriamente preoccupati per la costruzione di un laboratorio biologico sperimentale il cui carattere di segretezza non fa altro che accrescere la preoccupazione che le pratiche che ivi si andrebbero ad attuare esulerebbero dalla semplice prevenzione e controllo di patologie presso allevamenti zootecnici, ittici e dal controllo degli alimenti.
La struttura si andrebbe a edificare su un terreno di 16,5 mila metri quadrati circa.
È interessante notare che il terreno alla periferia della località turistica è stato venduto al 28% in meno rispetto al prezzo di mercato.
Non sappiamo chi o cosa abbia spinto a votare a favore all’unanimità prima la giunta comunale, e poi il consiglio comunale con un unico voto contrario ed un’astensione, un simile orrore (io metterei “progetto” al posto di “orrore” per restare sul concreto e non su sentimenti personali, anche se lo condivido) senza consultare i cittadini e senza referendum. Non comprendiamo come il sindaco, la giunta comunale ed il consiglio comunale, si siano potuti arrogare il diritto di prendere una decisione così impattante e pericolosa non solo per la città di Pesaro, ma per tutta l'Italia.
Abbiamo purtroppo motivo di credere che l'Italia diventerà un nuovo paradiso per i biolab “targati” Pentagono, e la struttura di Pesaro è una di queste in quanto simile a quelle già in opera a Trieste, Perugia e Sigonella. (questo non sarebbe proprio esatto, io toglierei questo periodo, solo quello di Perugia si può considerare simile, gli altri sono molto peggio e potrebbero accusarci di essere esagerati nel compararlo anche a quello di Trieste e Sigonella)
Il terreno verrebbe acquistato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati’’ senza bando di gara ma a trattativa privata diretta. (Catasto terreni del Comune di Pesaro, Sezione di Pesaro, FG. 24 MAPP. 2669/PARTE – 2668 – 2665/PARTE - 1624 – 2168 – 2170) (cit. da Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale, Deliberazione n. 98 del 24/10/2022)
Abbiamo ragione di pensare che, come da dichiarazioni rilasciate dello stesso Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche (IZSUM), tale laboratorio si andrebbe ad inserire in una rete di collaborazioni internazionali, che si esplicano perlopiù con scopi duali, ossia per interventi sanitari ma anche per strategie belliche.
Tali attività non fanno di questo istituto uno “Spallanzani degli animali” come ripetutamente asserito dal Dott. Caputo, ma piuttosto amplia il campo di intervento dell’Istituto, pur facendo appello a tutta la fiducia che i cittadini possono nutrire nelle istituzioni, si hanno serie difficoltà a credere che si effettueranno quarantene per animali con il solo fine di guarirli. Appare chiara, invero, l'intenzione di effettuare sperimentazione “in vivo” su piccoli e grandi animali, presumibilmente ammalati e non, per verificarne le reazioni, le guarigioni e i decessi e sperimentare cure e vaccini. ( Io questo periodo lo modificherei in questo modo perché lo stallaggio sarà al chiuso e, rispetto allo spazio acquisito, il laboratorio occuperà una minima parte, sebbene ugualmente grande)
Poiché è impossibile credere alla teoria di “emissioni zero” che in natura non esistono, tutto questo viene dichiarato all’oscuro dei protocolli che verrebbero usati; tra le altre questioni ci domandiamo: esisterà un inceneritore interno per smaltire le carcasse? Quale altro smaltimento è previsto? I liquami come verrebbero gestiti, visto che lì accanto c’è il fiume Foglia? La qualità dell’aria rimarrà la stessa, visto che ci saranno animali malati in piena zona urbana? Quali pericoli potrebbero apportare i vettori di trasmissione come gli artropodi (tra cui gli insetti, compresa la zanzara tigre, la chikungunya, ecc.) ed i piccoli mammiferi (tra cui i ratti) diffondendo malattie dal rione al resto della città e altrove, a macchia d’olio?
I cittadini pesaresi ritengono pertanto che sia adesso il momento di opporsi a questa deriva che calpesta molti dei principi espressi come fondamentali nello stesso Statuto del Comune di Pesaro
Art. 2, nello specifico ai punti:
8) (Il Comune) Riconosce il fondamentale diritto alla salute con particolare riguardo alle condizioni dei luoghi di lavoro e alla piena fruizione della città. Attua politiche di prevenzione e di tutela del disagio psichico e fisico,
10) (Il Comune) Riconosce e tutela il patrimonio ambientale e promuove la diffusione di modelli compatibili con lo sviluppo sostenibile,
16) (Il Comune) Riconosce l'acqua quale patrimonio dell'umanità, bene comune fondamentale, diritto inalienabile di ogni essere vivente,
Art. 17, nello specifico al punto:
2) Il Comune favorisce altresì la costituzione, su base democratica, di organismi di partecipazione popolare,
quali ad esempio, consulte, comitati, osservatori, aventi anche un ambito territoriale limitato,
Art. 18, nello specifico ai punti:
1) Il Consiglio e la Giunta promuovono, anche su richiesta degli organismi di partecipazione popolare di cui al precedente articolo, consultazioni della popolazione o di particolari settori di essa su programmi, iniziative e proposte di interesse per la collettività,
2) La consultazione si svolge secondo le modalità stabilite dal regolamento sulla partecipazione. Essa riguarda materie di esclusiva competenza locale, deve essere adeguatamente pubblicizzata e può avvenire anche attraverso le tecniche dell’informazione e della comunicazione. I risultati della consultazione, che devono essere resi noti con idonee forme di pubblicità, sono comunicati all’organo promotore, che ne tiene conto ai fini della determinazione da assumere,
Art. 19, nello specifico ai punti:
2) Con le modalità prescritte nei commi successivi, i soggetti indicati all’articolo 15 dello Statuto del Comune di Pesaro hanno diritto di presentare agli organi del Comune istanze, petizioni e proposte dirette a promuovere interventi di competenza comunale per la migliore tutela di interessi collettivi,
4) La petizione, sottoscritta da almeno trenta dei soggetti indicati all’articolo 15, consiste in una richiesta generica a provvedere su un oggetto determinato ed è inoltrata in forma scritta al Sindaco, che la trasmette tempestivamente all'organo competente;
Con la presente petizione tutti i firmatari:
ESPRIMONO indignazione per decisioni così impattanti prese senza consultare direttamente i cittadini, oltre alle fortissime preoccupazioni di carattere sanitario, ambientale, di tutela delle persone e degli animali, e per la ben nota fragilità del territorio in oggetto.
CONSIDERANO motivatamente un problema molto rilevante la svalutazione che subirebbero gli edifici della zona (soprattutto ad uso abitativo), con ricaduta anche su futuri investimenti immobiliari; sarebbero alti i rischi economici per le attività in loco e nel resto della città, con potenziale compromissione anche del flusso turistico in prospettiva di Pesaro 2024 Città della Cultura e, non da meno, delle manifestazioni temporanee o itineranti che richiameranno grandi flussi di pubblico.
SOTTOLINEANO che le nuove abitazioni circostanti presentano già gravi problemi di crepe, infiltrazioni, di umidità e muffe all’interno degli spazi abitativi; inoltre sono spesso in funzione le pompe degli adiacenti Ipermercati e dello stesso palazzetto dello sport Vitrifrigo Arena, con i suoi 11mila posti a sedere, poiché il terreno è paludoso per la vicinanza del fiume Foglia, ed instabile anche per via delle frequenti scosse sismiche in aumento nella zona. Infatti lo spazio in alienazione per la costruzione del laboratorio era sempre stato risparmiato da edificazioni proprio perché adibito a vasca di espansione in caso di inondazioni.
RIMARCANO che il quartiere necessita della costruzione di scuole, asili e centri di aggregazione per i residenti, piuttosto che di laboratori all’avanguardia ma rischiosi per la sicurezza della salute pubblica.
CHIEDONO QUINDI al Sindaco del Comune di Pesaro, al Presidente della Regione Marche, alle Giunte Comunali e Regionali e ai Consigli Comunali e Regionali di impegnarsi tempestivamente perché venga annullata qualsiasi procedura atta alla realizzazione del progetto in questione, provvedendo anche ad informarne debitamente tutte le parti in causa.
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Causale: CONTRIBUTO CONTRO BIOLAB PESARO
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