Si può esser licenziati dopo più di vent'anni di carriera per aver condiviso un post su Facebook? Ebbene sì, questo è quanto è accaduto al malcapitato Riccardo Cristello, operaio della nota acciaieria di Taranto. L'inchiesta sul mobbing avviata dal programma televisivo "Le iene" ha destato scalpore. La causa del licenziamento di Riccardo Cristello è quella di aver sponsorizzato su Facebook la fiction di Mediaset "Svegliati amore mio” che ha come trama principale la morte di operai ammalati di cancro. A detta dell'azienda pugliese quel post sarebbe un diretto attacco alla loro attività, creando un conflitto di interessi.
E' mai possibile perdere il posto di lavoro e ritrovarsi senza stipendio a più di quarant'anni con una famiglia da mantenere solo per condiviso un post su Facebook? Qual'è la colpa di Riccardo? E' suo diritto pubblicare e condividere ciò che vuole sui propri profili social, sempre nel rispetto delle norme. Di commenti o riferimenti al suo lavoro o all'attività dell'azienda non ce ne sono.
Diciamo basta al mobbing sul lavoro ed ai licenziamenti ingiustificati. La legge italiana e i sindacati dovrebbero maggiormente tutelare i lavoratori che ancora oggi sono costretti a piegarsi di fronte alle multinazionali.
Aiutiamo Riccardo a riprendersi il suo lavoro. Facciamo sentire la nostra voce e sosteniamo la sua causa. Raccogliamo le firme e facciamo si che quest'ennesimo scempio non venga ignorato. Un'adesione non costa nulla, per Riccardo vale tanto
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